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Lo spettatore ha 30 giorni per vedere il film; da quando inizia la visione avrà 48 ore di tempo per completarla. Dopo le 48 ore non sarà più possibile effettuare la visione con il codice ricevuto. Il biglietto non è rimborsabile.

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Regia: Andrea Magnani

con: Nicola Nocella, Libero de Rienzo, Barbara Bouchet, Lorenzo Acquaviva, Ostap Stupka

Genere: Commedia

Durata: 91 minuti

UNO DEI FILM PIÙ CORAGGIOSI DEL CINEMA ITALIANO, UN ROAD MOVIE ORIGINALE CHE FA SORRIDERE SENZA SMETTERE DI FAR RIFLETTERE.
Recensione di Giancarlo Zappoli

Isidoro, per i familiari Easy, ha 35 anni ed è stato una promessa dell’automobilismo competitivo fino a quando non ha cominciato a prendere peso. Ora vive con la madre e si imbottisce di antidepressivi. Fino al giorno in cui il fratello gli chiede un favore speciale: un operaio ucraino è morto sul lavoro e la salma va riportata in Ucraina senza troppe formalità. Easy può così tornare a guidare…un carro funebre.

Il tema dell’on the road con un feretro che va riportato per la sepoltura nella sua terra d’origine è stato declinato in vari modi sul grande schermo. Andrea Magnani ha saputo trovare una modalità originale per rileggerlo. In tempi di Veloce come il vento e di Fast & Furious non era un’impresa facile.

Anche perché Magnani non si limita, grazie a uno straordinariamente efficace Nicola Nocella, a presentarci un novello Candide che torna a conoscere un mondo che è profondamente mutato da quando lui si è chiuso in un triste isolamento. Ci viene infatti anche proposto un sottobosco imprenditoriale italiano privo di scrupoli, perfettamente rappresentato dal fratello che vuole occultare una morte bianca sfruttando l’ingenuità e la passione repressa per la guida di Easy. Ma non solo, perché il viaggio è costellato di inconvenienti a volte provocatori di risate e in altri casi tendenti alla riflessione sullo stato dell’Unione. Non quella americana bensì quella europea. Perché in questo trasferimento verso Est con bara al seguito si ha modo di scorgere quell’Europa a due velocità di cui si è a lungo è parlato in un passato recente. Da un lato un’Italia che ha un rapporto ambivalente con i migranti (da respingere ma anche da sfruttare) e poi, più si va verso Oriente, Paesi in cui la dimensione rurale ha ancora una grande importanza. Easy li scopre con uno sguardo interrogativo dapprima protetto da una barba invadente e poi con un volto messo a nudo come progressivamente viene messa a nudo la realtà che lo circonda. Conservando intatto il mandato di non fare spoiler va però detto che il finale del film è, dal punto di vista della sceneggiatura, uno dei più coraggiosi del recente cinema italiano. Onore al merito.