

GILGAMESH – L’epopea di colui che tutto vide – GIOVEDI’ 16 FEBBRAIO – PROSA
16 febbraio alle 21:0023:00
GIOVEDI’ 16 FEBBRAIO – PROSA
Inizio spettacolo: ore 21.00
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raccontata da Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirrotta e Giovanni Calcagno
testo e regia Giovanni Calcagno
composizioni video Alessandra Pescetta
musiche originali Andrea Rocca (registrate e mixate presso Baby Microbe Recording Studio, Londra)
voce Yukiko Matsukura / lira Eleni Sideris / contrabasso e violoncello Mark Adler / percussioni Thomas Elsher / chitarra ed elettronica Andrea Rocca
disegno luci Vincenzo Bonaffini
consulenza scientifica Luca Peyronel
assistente alla regia volontario Lorenzo Fochesato
scene costruite e decorate presso Laboratorio di Scenotecnica di ERT
responsabile del Laboratorio e capo costruttore Gioacchino Gramolini
costruttori Sergio Puzzo con Tiziano Barone
scenografe decoratrici Ludovica Sitti con Sarah Menichini, Benedetta Monetti, Bianca Passanti, Martina Perrone
marionette e maschere Ezio Scandurra
direttore tecnico Massimo Gianaroli
direttore di scena Claudio Bellagamba
capo elettricista Lorenzo Maugeri
fonico Alberto Irrera
sarta e attrezzista Augusta Tibaldeschi
sarta realizzatrice Eleonora Terzi
foto di scena Luca Del Pia
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
si ringrazia per la collaborazione Giole Zisa
Circa due secoli fa, negli scavi della biblioteca di Assurbanipal a Ninive, gli archeologi portarono alla luce una serie di tavolette. Quando fu decifrata la scrittura cuneiforme, esse rivelarono il titolo di un poema: Di colui che vide le profondità e le fondamenta della terra.
Gilgamesh è il più antico poema del mondo. È la storia di un giovane re che, dopo aver sperimentato il dolore per la morte del migliore amico, lascia il trono per andare alla ricerca del segreto della vita eterna. Alla fine del suo peregrinare, dopo aver interrogato l’unico uomo sopravvissuto al Diluvio, torna in patria con la certezza che il destino dell’uomo è di essere mortale. II viaggio di Gilgamesh ai confini del mondo, da un punto di vista eroico, è un completo fallimento, ma la sua sconfitta diventa un nuovo punto di comprensione delle cose della vita.