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Mercoledì 29 novembre alle 21.00

Durata: 103′

Regia: Gianni Amelio

Attori: Elio Germano, Giovanna Mezzogiorno, Micaela Ramazzotti, Greta Scacchi, Renato Carpentieri

Genere: DRAMMATICO

ITALIA

TRAMA

Sentimenti che si incrociano tra il sorriso e la violenza. Un padre e i suoi figli non amati, un fratello e una sorella in conflitto, una giovane coppia che sembra serena. E i bambini che vedono e non possono ribellarsi. La storia di due famiglie in una Napoli inedita, lontana dalle periferie, una città borghese dove il benessere può mutarsi in tragedia, anche se la speranza è a portata di mano.

-GLOBO D’ORO 2017 A RENATO CARPENTIERI COME MIGLIOR ATTORE. LE ALTRE CANDIATURE ERANO: MIGLIOR FILM, SCENEGGIATURA E ATTRICE (MICAELA RAMAZZOTTI).

– NASTRO D’ARGENTO 2017 PER: MIGLIOR FILM, REGIA, ATTORE PROTAGONISTA (RENATO CARPENTIERI) E FOTOGRAFIA (LUCA BIGAZZI HA VINTO ANCHE PER “SICILIAN GHOST STORY” DI FABIO GRASSADONIA E ANTONIO PIAZZA). LE ALTRE CANDIDATURE ERANO: MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA (GIOVANNA MEZZOGIORNO E MICAELA RAMAZZOTTI), SCENOGRAFIA E SONORO IN PRESA DIRETTA.

 

CRITICA

“Amelio torna a riflettere sul rapporto tra padri e figli e sul difficile dialogo tra generazioni in uno dei suoi film più dolorosi e intimi, schiudendo le porte di un mondo misterioso, poetico, che il regista tratteggia con lo stile più riuscito.” (Alessandra De Luca, ‘Avvenire’, 28 aprile 2017)

“Il fascino e la forza del film sono soprattutto (…) nell’accettazione silenziosa di un’aridità che Lorenzo ha finito come per trovarsi addosso, forse senza sapere perché (sono così tante le complicazioni della vita…) e che però accetta ineluttabilmente, come una condanna del destino. A volte certi dialoghi rischiano di dire o sottolineare troppo (l’incontro con Greta Scacchi, il dialogo intorno a un gelato col nipotino, l’ultima scena con la Ramazzotti), ma alla fine Amelio sa trovare il giusto equilibrio tra il bisogno di confrontarsi con l’intimità delle persone e la voglia di essere sincero fino all'(auto) flagellazione.” (Paolo Mereghetti, ‘Corriere della Sera’, 21 aprile 2017)