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DA GIOVEDI’ 8 A LUNEDI’ 12 DICEMBRE

Giovedì: ore 19.00 e 21.00

Venerdì: ore 21.00

Sabato: ore 20.30 e 22.30

Domenica: ore 19.00 e 21.00

Lunedì: ore 21.00

Durata: 95′

Genere: BIOGRAFICO, DRAMMATICO

Tratto dall’autobiografia “Highest Duty: My Search for What Really Matters” di Chesley Sullenberger e Jeffrey Zaslow

Regia: Clint Eastwood


Attori: Tom Hanks, Aaron Eckhart, Laura Linney, Sam Huntington, Anna Gunn

TRAMA

Le vicende del capitano Chesley “Sully” Sullenberger, il pilota che nel 2009 è riuscito miracolosamente a far ammarare il proprio aereo sull’Hudson, salvando la vita a 155 persone. Il 15 gennaio 2009, un Airbus A320-214 della US Airways, partito dall’aeroporto LaGuardia di New York, si scontra in fase di decollo con uno stormo di uccelli (probabilmente oche del Canada) riportando gravi danni al motore. L’aereoplano inizia a perdere quota rischiando di schiantarsi sui grattacieli di Manhattan. E’ a questo punto che Sullenberg prende il comando delle operazioni (inizialmente nelle mani del primo ufficiale Jeffrey B. Skiles) immaginandosi un complicato ammaraggio sull’Hudson, a poche miglia dalla Statua delle Libertà. L’impresa gli riesce e il Capitano Sully si guadagna il titolo di “eroe nazionale”.

RECENSIONE:

“Si trema pensando a cosa avrebbe potuto diventare una storia simile in mani meno ferme: grande spettacolo, manipolazioni plateali dello spettatore, scene ricattatorie di panico e distruzione, retorica patriottarda e familista (…). Niente di simile per fortuna. A 86 anni il regista di molti dei più bei titoli americani dell’ultimo ventennio (…), pilota il suo film con la stessa calma sicurezza del suo protagonista, un accigliato, misuratissimo e memorabile Tom Hanks. Concedendo il giusto allo spettacolo, ma sempre restando ‘all’altezza dei personaggi’, anche se quell’aereo in planata libera sopra New York potrebbe scatenare un nuovo 11 settembre, come dimostrano gli incubi di cui soffre Sully anche a occhi aperti. L’essenziale infatti è non perdere di vista i protagonisti grandi e piccoli di questa vicenda, ovvero quel ‘fattore umano’ che il pilota invoca in commissione d’inchiesta per dimostrare come il suo intuito sia stato più efficace di tutte quelle simulazioni al computer proiettate in aula. E peccato che Eastwood, unico peccato veniale del film, non fidandosi abbastanza della nostra immaginazione, non mostri nemmeno un istante la commissione d’inchiesta ascoltare sgomenta la registrazione solo sonora di quei 250 fatidici secondi di emergenza, visualizzando invece subito tutto con la potenza appunto di un film.”

(Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 20 novembre 2016)